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Alice Munro: Cara Vita

Ecco l'immagine del libro Cara Vita (Dear Life) di Alice Munro
Note Libro
1a edizione: Toronto 2012
Versione recensita: Vintage London 2013 (attualmente in traduzione presso Einaudi)
ISBN (versione inglese) 9780099578635, 336 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 8,5

Premessa

Dear Life, che verrà pubblicato nel 2014 da Einaudi, presumiamo con il titolo tradotto di Cara Vita, è l’ultima (sia cronologicamente, sia come carriera letteraria, asserisce finora l’autrice) raccolta di racconti di Alice Munro, assegnataria del premio Nobel per la letteratura nel 2013.

I racconti sono scritti superbamente, con enorme finezza e delicatezza che si traducono in una portentosa attenzione nel dare il giusto equilibrio alle frasi. E’ intensamente indicato a chi ama la scrittura che sa dare forti emozioni anche quando racconta il quotidiano piuttosto che mirabolanti “plot”.

Trama

Il volume è diviso in due sezioni: Abbiamo gradito la seconda parte più della prima, forse poiché i racconti autobiografici soddisfano la curiosità del lettore di capire cosa si nasconde dietro la vocazione dell’autore.

Il massimo comun denominatore dei diversi racconti sembra essere il potere dell’incontro unito alla nascita, spesso fortuita e imprevedibile, della familiarità. Oltre, ovviamente, alla presa di coscienza della condizione femminile e delle gabbie intellettuali che il Canada post-bellico imponeva alle donne. La Munro non ha bisogno di misteri o storie complesse per rappresentare la complessità, ma anche il fascino, del vivere quotidiano.
voto trama: 8,0

Personaggi

I protagonisti della Munro risultano compositi e appassionanti anche se sono collocati il più delle volte in un’epoca distante da quella odierna, in cui la libertà femminile era limitata da qualche regolamento e da molte consuetudini. Cara Vita non contiene comunque esclusivamente storie di emancipazione femminile: la lotta per la libertà - di pensiero e d’azione - è un trampolino a partire dal quale l’autrice rappresenta l’esperienza umana tutta.

In contrasto con alcuni autori che considerano il privilegio (leggasi: la ricchezza) come un mezzo infallibile – o indispensabile - per velocizzare e amplificare l’esperienza umana, la Munro racconta storie di gente comune, la cui esistenza è ricca di avventure e dilemmi anche se non è riportata dai giornali. La Munro dona una boccata d’ossigeno a una collettività in cui il protagonismo e il sensazionalismo regnano sovrani.
voto personaggi: 8,5

Stile

Se gli incontri fra persone “comuni” e storie di vita di tutti i giorni diventano avvincenti, il merito è dello stile quasi perfetto della Munro, la quale è alla ricerca spasmodica (ma non infruttifera) dell’equilibrio fra lo sviluppo di una trama e l’introspezione. Non ci stupisce che la Munro riferisca di una scrittura “sempre insoddisfacente”: per scrittori di questo calibro, “bene” non è mai sufficiente.

La Munro ha forte attenzione per il lettore, il quale ha bisogno di sapere di più senza sapere troppo. I grandi scrittori sono stati in primis grandi lettori. A noi pare (confortati dalla cronaca della lettura della Récherche a un’età giovanissima) che l’apporto dell’esperienza di lettore, nel caso di Alice Munro, sia stato ancora più importante.
voto stile: 9,0

Note Finali

Una raccolta bellissima, che mostra quali livelli possa e debba raggiungere l’arte di raccontare.
Voto finale: 8,5
Foto Alice Munro
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