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Walter Siti: Resistere Non Serve a Niente

Ecco l'immagine del libro
Note Libro
1a edizione: Milano 2012
Versione recensita: Rizzoli 2013
ISBN 9788817058469, 316 pagine
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Voto globale (trama, personaggi, stile) = 7,5

Premessa

Luogo comune vuole che solo infrequentemente i premi letterari riconoscano le capacità degli scrittori nostrani. Nel 2013, tuttavia, sembra che quelli dello Strega ci abbiano visto giusto, perché Walter Siti è un narratore dotatissimo che ha vinto il premio con gran margine. Il suo ultimo lavoro ha qualche pecca (come si può leggere nella sezione "Trama" di questa critica) ma si può considerare molto piacevolmente riuscito. Il segreto di questo testo è che sono poche le frasi che non denotano una fortissima e coinvolgente voglia di narrare. L'entusiasmo di Siti tende una mano al lettore e lo trascina con facilità in un lavoro non brevissimo, ma che si è spinti a consumare tutto d'un fiato.

Trama

Siti ha tanto da dire sugli ingranaggi di politica, finanza e cultura del nostro Paese. Decide di farlo narrando la storia di un personaggio singolare, quello di Tommaso Aricò, ragazzino con due propensioni: quella per la matematica e quella per il cibo (che lo fa diventare un obeso teenager.) Tommaso cresce, si libera di almeno una parte dei chili di troppo e trova qualcuno che fa fruttare nel mondo della finanza (di cui diventa fortunato protagonista) il suo talento per i numeri.

Siti racconta le storture dell'Italia del terzo millennio non solo attraverso la carriera di Tommaso, ma anche per mezzo dei personaggi che Tommaso conosce nella sua ascesa da vittima della periferia della capitale a protagonista della finanza internazionale.
La vicenda di Tommaso, delle sue paure e delle sue passioni (alcune un po' insane e controproducenti) rappresenta la parte davvero bella del lavoro di Siti. Peccato che, a tre quarti del romanzo, il modo di riportare la storia si modifichi piuttosto radicalmente. La trama si arricchisce di elementi nuovi e sorprendenti che dovrebbero portare il lettore a re-interpretare la storia raccontata fino a quel momento. La storia diventa sempre più un atto di denuncia, ma gli elementi nuovi risultano estranei rispetto a quello che si era detto fino a quel momento: avrebbero dovuto essere in qualche modo introdotti prima. Come s'intuisce dal titolo, questo è almeno in parte un j'accuse e deve riportare fatti, dati e circostanze; a nostro avviso, però, l'amalgama fra fatti fantastici (o fantasticati) e fatti reali non è ben distesa e si avverte la presenza di un ostacolo a un certo punto della lettura.

A quanto pare, Siti non ha avuto ultimamente grande fortuna con gli editori (la premessa narra proprio dei problemi con Mondadori, che apparentemente si è lasciata sfuggire questo bravo scrittore a favore di Rizzoli). Siamo convinti che un editore più presente avrebbe potuto lavorare con l'autore per anticipare, nella narrazione, certi temi che vengono lanciati nella mischia quando ormai il romanzo ha preso una piega ben determinata cui il lettore non può che affezionarsi (salvo poi vedersene ingiustamente privato).
Voto trama: 6,0

Personaggi

Per creare un mondo romanzato ricco come quello di questo lavoro, sono fondamentali personaggi sfaccettati, umani e credibili. Siti pesca il jolly con Tommaso, che riempie la realtà del testo non solo con la sua mole ma anche con il suo modo disincantato (benché non disperato, e a volte anche romantico) di interpretare le cose e le persone. La parabola di questo personaggio è bellissima, o meglio: è raccontata benissimo. Sono ben delineati anche i personaggi a contorno di Tommaso: sia quelli che fanno parte della esistenza pre-successo, sia quelli che lo accompagnano nella fase della ricchezza. Siti è molto abile anche nel disegnare le donne che Tommaso ama (e dire che Siti ci ricorda di continuo che a lui piacciono gli uomini). Sarebbe stato facile banalizzarne soprattutto una, ma lo scrittore sa rendere la complessità pure dove moltissimi si sarebbero accontentati dello stereotipo.
voto personaggi: 9,0

Stile

Il modo in cui Walter Siti racconta la storia di Tommaso è quasi esaltante. Attraverso il ragazzino prodigio obeso, Siti sembra riuscire a rappresentare la condizione umana. Le sottotrame della vita di Tommaso s'intrecciano e s'inseguono gloriosamente fra le pagine. E' un peccato dunque che a un certo punto - come dicevamo nella sezione "Trama" - il romanzo viri verso l'opera di denuncia e lo stile non possa essere quello dei primi capitoli. Verso la fine, il racconto si riavvicina all'esaltazione iniziale, ma il momento magico è perduto.

Lo stile di Siti ha anche un altro difetto che lo allontana dalla perfezione: la parte aneddotica delle conversazioni non è originale. Un primo esempio: in occasione di un colloquio fra Tommaso e il narratore onnisciente (che è anche un personaggio del libro) viene riproposto il gioco di probabilità raccontato da Micky Rosa e Ben Campbell nel film 21 di Robert Luketic, che - temiamo - molti conoscono già e che non valeva proprio la pena riportare. Fuori luogo anche l'atteggiamento di un compare di Tommaso, che viene rappresentato come un professionista di un mondo segreto ma che scherza a proposito delle informazioni da offrire al personaggio-narratore con un troppo ammicante Glielo diciamo?, forse l'unica conversazione davvero stonata del testo.
voto stile: 7,5

Note Finali

Questa frase potrebbe apparire paradossale, visto che il suo libro ha da poco vinto lo Strega, ma Siti deve superare le vicissitudini con le case editrici per dare il meglio. La sua verve meriterebbe un trattamento ancora migliore da parte del mondo editoriale. Del resto, il succo del libro è che viviamo in un posto in cui il talento non basta. Speriamo che Siti, a differenza del suo protagonista, si convinca che vale la pena resistere e ritentare.
voto finale 7,5
Foto Jorge Luis Borges
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