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Julia Deck: Viviane Elisabeth Fauville

Ecco l'immagine del libro
Note Libro
1a edizione: parigi 2012
Versione recensita: Adelphi 2014
ISBN 9788845928628, 129 pagine
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Voto finale (trama, personaggi, stile) = 7,5

Premessa

E’ degno di nota che il primo romanzo di Julia Deck abbia come titolo il nome della protagonista, Viviane Elisabeth Fauville. Infatti, uno dei temi del romanzo è che, a determinate persone (a tutte?), in certi momenti della propria vita, non rimane che il nome, per ricordare a se stessi chi si è. Pur non nominando i “social media”, questo romanzo sembra voler rappresentare la diffusione dell’anonimato dei nostri tempi. Viviane ha fatto qualcosa, ma forse l’ha fatto qualcun altro. Sembra che, alla fine dei conti, non importi chi fa cosa, perché trovare una voce originale è – nel mondo di Julia Deck – sostanzialmente fatica sprecata.

Trama

Viviane è una donna di successo che subisce un divorzio particolarmente virulento, visto che il marito la molla per quella che si può considerare una “rivale” (cerchiamo di non spiegare troppo, visto che questo è un “noir”.) Invece di prendersela col marito, Viviane se la prende con il proprio accondiscendente, inefficace, psicanalista, che uccide. Viviane fa fatica ad accettare di aver commesso quest’azione, ma non è l’unica. La polizia parigina non la ritiene capace di un gesto del genere e perseguirà anche altre strade nell’indagine. Il risultato ultimo non lo diremo qui. Ci è però piaciuta questa trama originale: non è la legge a cercare il colpevole di un crimine: è il colpevole di un crimine a cercare di convincere la legge di poter essere artefice di qualcosa.
voto trama: 7,5

Personaggi

Come si può intuire dal titolo, la nostra Viviane è l’assoluta protagonista della storia. In un certo senso, è l’unico personaggio. Viviane sa quali sono le proprie paure, i propri dubbi, le proprie limitazioni. A parte qualche momento di confusione, riesce a spiegare perfettamente cosa significhi essere donna quarantenne nel ventunesimo secolo, indipendentemente dal fattaccio che le capita (o che fa capitare). L’idea del romanzo è che non importa chi tu sia: chi ti sta al fianco ti vedrà comunque in un certo ruolo e non muterà opinione di fronte all’evidenza (questa volta, nel senso anglo-legale del termine). E’ molto efficace, Julia Deck, quando rivela il nome dell’amante del marito, accompagnandolo con un “manco a dirlo”. Nel mondo immaginato dalla Deck, che è il nostro mondo, c’è poco spazio per le personalità, perché lo spazio è tutto assorbito dal ruolo.
voto personaggi: 7,5

Stile

Oltre che la trama, anche lo stile di questo romanzo è originale. La storia è raccontata da punti di osservazione lievemente diversi l’uno dall’altro, ma che portano tutti alle stesse conclusioni, o alla stessa mancanza di conclusioni. In alcuni punti, la storia è raccontata in prima persona singolare; in altri, si passa al soggetto narrante, poi è la seconda persona plurale. Potrebbe sembrare un esercizio di stile. Noi crediamo che questa scelta voglia sottolineare come la persona oggi sia definita da quello che gli altri pensano di lei; il paradosso sta nel fatto che, dopo una prima analisi, tutti pensano quasi l’identica cosa di tutti.
voto stile: 7,5

Note Finali

Viviane Elisabeth Fauville è un libro originale: è un mystery scritto a partire dal colpevole e ha una protagonista femminile non più giovanissima. E’ un libro che aiuta a riflettere sullo stato delle relazioni interpersonali in quest’epoca in cui si pensa, probabilmente a torto, che ormai tutto sia sotto l’occhio di tutti. L'ipotesi della Deck è che invece nessuno si accorge di nulla.
Voto finale: 7,5
Foto Julia Deck
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